ALLA SCOPERTA DEI COMMUNITY GARDENS DI NEW YORK

Quando programmavo la mia visita nella Grande Mela, oltre alle imperdibili mete turistiche volevo ovviamente cercare qualcosa legato al mondo delle piante, dei fiori e della natura in generale. Eh sì, perchè uno pensa che New York sia solo vetro, acciaio e cemento eppure accanto a svettanti grattacieli si nascondono angoli di verde più o meno grandi, dal noto Central Park, agli intimi parchi di quartiere.

Ero molto curiosa ed emozionata di scoprire questo aspetto di New York perchè tutto quello che sto studiando e su cui si basa vitaminaesse (green therapy, biofilia, educazione ambientale, orticolutura terapeutica…) è nato proprio in America e nei paesi anglossassoni.

Può forse sembrare strano, ma da più di 40 anni i terreni liberi di New York vengono lentamente e inesorabilmente trasformati in giardini pubblici e orti urbani, i cosiddetti Community Gardens, in cui coltivare fiori, frutta e verdura di ogni tipo. Oggi si contano oltre cinquecento giardini che hanno contribuito a riqualificare il tessuto urbano e sociale di Manhattan.

community gardens

I COMMUNITY GARDENS

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale gli Stati Uniti vissero una forte crisi abitativa: la gente preferì trasferirsi in periferia e così il centro di New York iniziò a spopolarsi. Questo per Manhattan significò meno entrate derivanti dalle tasse sugli immobili e di conseguenza meno disponibilità finanziaria per garantire i servizi.

I community gardens hanno svolto un ruolo importante per rendere più vivibili i quartieri e quindi far aumentare il valore degli immobili: a partire dagli anni ’70 gruppi di cittadini in modo autonomo si organizzarono per riqualificare spazi abbandonati e trasformarli in un community garden.

Il primo è il Liz Christy Garden nato nel 1973 dal nome dell’omonima attivista grazie a una attività illegale di guerrilla gardening. Il giardino, all’incrocio tra Bowery St. e Houston St., è l’unico in tutta New York ad avere una Sequoia Glyptostroboides alta più di 30metri.

I community garden non sono solo un luogo di ritrovo e di ristoro dalla vita frenetica ma, con le loro diversità floreali, rispecchiano la vita culturale della comunità che li abita che decidono di coltivare piante o fiori dei propri Paesi di origine.

community gardens

THE HORT - SOCIETÀ AMERICANA DI ORTICOLTURA

Punto di riferimento per i miei studi e approfondimenti di green therapy è The Hort (The Horticultural Society of New York), un’organizzazione no-profit che opera a New York creando spazi verdi accessibili a tutti e che promuovano il benessere, l'apprendimento, la condivisione e la collaborazione. Collaborando con amministrazioni locali, scuole e associazioni sociali, offrono programmi ed attività a sostegno delle persone più bisognose dimostrando l'importanza delle piante nelle nostre vite. In particolare si occupano di:

  • corsi didattici ed educativi. The Hort organizza all’interno delle loro serre corsi e gite per le scuole, programmi pubblici per i cittadini legati al tema del giardinaggio, delle piante e dell’orticoltura.

  • orticoltura terapeutica. Da più di vent’anni The Hort promuove la pratica dell'orticoltura terapeutica costruendo e gestendo giardini terapeutici in luoghi che tradizionalmente non hanno accesso alla natura come carceri, strutture sanitarie, centri per anziani ecc. Tutti, indipendentemente da dove vivano, dovrebbero avere accesso a un ambiente curativo e ai benefici per la salute fisica e mentale derivanti dalla coltivazione di piante e dall'immersione in spazi verdi.

  • orticoltura urbana. The Hort si occupa della progettazione, dell’abbellimento e della manutenzione di piazze pubbliche, aiuole e strade di tutta New York per rendere verdi anche gli spazi considerati "non piantumabili", ma che contribuiscono a fornire agli abitanti della città il legame tra persone e piante essenziale per una società sana.

“Miglioriamo gli spazi verdi della nostra città. Coinvolgiamo le persone con le piante. Dimostriamo che un'orticoltura urbana ben pianificata ed equa ha il potere di trasformare gli individui, le comunità e il nostro ambiente.” -The Hort-

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ELISABETH STREET GARDEN

Nella mia lista c’era l'Elizabeth Street Garden, un giardino che vanta quasi 200 anni di storia come spazio pubblico, dal 1800 infatti è un luogo ricreativo e didattico per la comunità dei quartieri affollati di Soho e Little Italy.

Nato come scuola nel 1822, nei primi del ‘900 venne ristrutturato e ampliato divenendo un esempio di “progetto scolastico moderno sotto ogni aspetto dotato di ogni comfort” tra cui: una scuola con corsi serali gratuiti per le persone di colore, una scuola materna all’aperto, uno spazio con servizi pubblici, palestra e anfiteatro gratuiti. La scuola fu demolita nel 1970 lasciando il lotto spoglio e abbandonato fino a che negli anni ‘90 iniziò il recupero del giardino trasformandolo in quello che oggi vediamo con piante, aiuole e statue.

Oggi gli abitanti del quartiere e l’organizzazione no-profit Friends of Elisabeth Street Garden stanno lottando contro la perdita di questo prezioso e storico angolo di verde per volere dell’amministrazione comunale che vuole costruire un edificio residenziale con negozi di lusso, uffici e appartamenti per anziani.

Se volete scoprire qualcosa in più di questo meraviglioso giardino, sostenere la loro battaglia o se avrete la possibilità di visitarlo con i vostri occhi, vi invito a dare un’occhiata al loro sito.

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Osservare con i miei occhi queste realtà in una metropoli come quella di New York, ha confermato ancora di più in me l’idea che gli spazi verdi possono davvero migliorare la qualità delle nostre vite sia dal punto di vista fisico, che mentale, che sociale. L'orticoltura urbana migliora il benessere umano, promuove la giustizia sociale e sostiene un ecosistema sano.

Se ancora non conosci il mio progetto di Green Therapy, ti invito a scoprire i miei servizi qui.


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